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L'obbligo di termoregolazione e contabilizzazione del calore - Come cambia il risparmio energetico nel condominio

Dal prossimo anno entrerà in vigore un provvedimento legislativo, previsto dal testo del decreto di recepimento della Direttiva 2012/27/UE e che ha come obiettivo l’efficienza energetica degli impianti termici. L’Ape Confedilizia di Torino ha voluto mettere a confronto proprietà, professionisti e operatori del settore in occasione del Convegno dal titolo “Risparmio energetico nel condominio. Obblighi di termoregolazione e contabilizzazione del calore”, che si è tenuto lunedì 14 marzo nella sal convegni ATC.

Dopo l'apertura dei lavori del Presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, si è entrati subito nel vivo della discussione sugli aspetti tecnici con l'intervento di Michele Vigne.

L'annoso problema sul distacco dall'impianto centralizzato di riscaldamento condominiale: rapporti tra la norma dell'articolo 118 cc e la normativa successiva in materia di risparmio energetico, sono stati trattati da Vincenzo Nasini. La relazione del responsabile coordinamento condominiale di Confedilizia si è concentrata sulle condizioni per il distacco, la sua convenienza, la scelta del giusto tecnico per la valutazione termica e l'iter da seguire.

Successivamente, ha preso la parola l'ing. Lorenzo Balsamelli con un interessante e provocatorio al tempo stesso, intervento sulla termoregolazione e contabilizzazione del calore negli edifici; le nuove norme sul risparmio energetico secondo la Direttiva UE n. 27 del 2012, tese a diminuire le emissioni dei gas serra e i costi della spesa di riscaldamento, sono virtuose, ma nel loro recepimento in ambito nazionale, non tengono conto del particolare contesto costruttivo italiano.

Il vero nodo, ha spiegato Balsamelli, è la difficoltà di evitare sperequazioni nei costi a carico dei singoli proprietari delle unità immobiliari. Occorre valutare, che non tutti gli stabili risultano correttamente coibentati ed alimentati in modo virtuoso, così i proprietari che abitano i piani pilotis e l’ultimo piano o in zone esposte a nord, sono costretti a pagare di più rispetto a prima, non riuscendo a mantenere la stessa temperatura di un tempo. Pertanto, ha concluso l'ingegnere, prima di modificare gli impianti termici delle case, bisogna ragionare con un orizzonte temporale di almeno dieci anni come ritorno della spesa effettuata, e non solo sulla singola unità immobiliare ma sull'edificio intero!

Riguardo alle opportunità offerte dai contratti di rendimento energetico, energia, energia plus l'avvocato Bosso ha sottolineato come sovente non vi siano riferimenti con la normativa vigente; infine, ha concluso Bosso,per durata e complessità tali contratti tendono a generare contenziosi all'interno di un condominio.

Giancarlo Carasso e Domenico Italia, hanno trattano il ruolo dell'amministratore nel contesto del condominio in tema di riscaldamento. In particolare i due esperti, hanno evidenziato come fino ad oggi le modalità di riparto delle spese di riscaldamento a millesimi non tenessero minimamente conto della temperatura interna di una camera e di un alloggio intero, cosa che viene invece ad essere determinante se, con il recepimento di questa direttiva, le spese di riscaldamento vengono ripartite ai condomini per:

  • Millesimi di proprietà,
  • Spese fisse impianto, comprese inefficienze, mm di fabbisogno,
  • Spese di consumo.

Convegno Confedilizia Risparmio energeticoGli interventi conclusivi del convegno sono di Anna Rosa Penna e Carlo Besostri sui profili giuridici della Norma Uni, e sulle prospettive per le nuove costruzioni e ristrutturazioni che la normativa introduce di Marco Rosso

“Si tratta - ha sottolineato il Presidente del Centro Studi Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani - di una normativa invasiva, che non rispetta i diritti della proprietà e richiede, a maggior ragione, attribuzioni al condominio di capacità giuridica, per valorizzare amministratori e facilitare il rapporto tra condomini, condominio e terzi.”

 

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